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Il confronto con il libro di Emanuele Severino, Gli abitatori del tempo, ha suscitato la riflessione profonda e originale di Pietro Barcellona sulla struttura della civiltà occidentale, che permea ogni elemento, specifico e particolare, della nostra storia. L'intera parabola dell'Occidente, cui bisogna guardare per capire il nostro presente, è segnata da due poli estremi: l'angoscia di morte, la scomparsa delle persone care, la fine dei progetti per cui abbiamo lottato, l'insignificanza di tutto ciò che crediamo bene o male rispetto all'universo delle galassie, delle stelle e dei pianeti e la ricerca ossessiva di un punto fisso, di un cielo immobile in cui tutto ciò che accade sia garantito e salvato nell'immobilità dell'essere eterno.